Era nato maestro. Per la voce, per le rughe, per il piglio. Soprattutto la voce che lo aveva portato a doppiare tutti i kolossal che avevano bisogno di possenza e profondità, un attore nato per recitare la Bibbia. Riempiva lo schermo del cinema e riempiva, fisicamente, i teatri. Lui sempre al centro della scena, quasi un destino. Personalmente ho avuto il grande privilegio di averlo come maestro. Erano i tempi (1979) in cui la Rai imponeva ai neo assunti uno “stage” per trasformarci in giornalisti televisivi. Quindici giorni di “full immersion” davanti alla piscina del centro aziendale di Tor di Quinto: ma non dentro la piscina perchè c’era da imparare in fretta un compito (allora) molto impegnativo. Grandi professionisti ci trasmettevano il mestiere. Tra questi c’era Arnoldo Foà che ci insegnava la “recitazione della notizia”. Che non significava certo manipolarla, ma saperla offrire a chi stava dall’altra parte. Evitando cantilene anche quando si leggeva. E poi la gestione della voce che doveva partire “da dentro”, diceva. Insegnamenti importanti che mi sono portato appresso, dando anche alle notizie meno importanti un’intonazione credibile. L’ho rivisto molti anni dopo, non mi ha riconosciuto, ma sono stato io a ricordargli quelle lezioni. Ha sorriso, ma non ricordo proprio come ha commentato, sicuramente con un grugnito. Non era tipo da smancerie. E non gli piaceva il maestro, sapeva di vecchio.
Una voce indimenticabile, una persona senza tanti fronzoli, che amava profondamente ciò che faceva e la vita!
Molto bello il tuo ricordo: Patrizia
Aspettavo il tuo ricordo… quante volte lo hai citato sulla Torre. A volte un po’ retoricamente si dice “Lascia un vuoto incolmabile”,lui ascoltandolo si sarebbe fatto una delle sue grosse risate,ma stavolta è proprio vero……..
M’arincresce era un granne. Quanno l’ho incontrato pe la prima vorta ner lontano 1959, me chiese se le guardavo la macchina ner mentre aspettava mio marito pe la perizzia, io lo feci ma non con piacere. Inzomma pemmè era bravissimo e aveva puro un ber grugno.