L’ennesima tragedia della speranza, ancora cadaveri nel mar Mediterraneo, diventato da tempo un enorme cimitero. Un centinaio di morti fanno ribollire le coscienze e come sempre ci si interroga su come si può fermare il fenomeno. No, non si può perchè la disperazione non si ferma. C’è chi in maniera provocatoria pensa di andarli a prendere a casa loro. Sarebbe come legalizzare la droga. E sembra facile organizzare…traghettamenti in zone di guerra! Chi ci va e chi li protegge? Purtroppo noi restiamo la porta dell’Europa e quasi sempre siamo solo un luogo di transito. E, come con la droga, l’affare è talmente grosso che ci saranno sempre i mercanti di essere umani. Sono loro a guadagnarci. Il sistema è solo uno: aiutarli nella loro terra (dall’Albania ora non viene più nessuno) ma intervenire in Africa è più difficile che andare su Marte. Sono andato più volte nelle terre da dove fuggono, so perchè scappano. L’esodo è di dimensioni bibliche, lo chiamano il sesto continente, un continente in movimento in cerca della sopravvivenza. Ecco, per non farli più scappare bisognerebbe smetterla con le guerre ed eliminare la grande fame del mondo. Un’utopia. Vorrei ricordare, per l’ennesima volta, che il nostro mondo, quello cosidetto privilegiato, rappresenta solo il cinque per cento del pianeta ma consuma l’ottanta per cento delle risorse. Basterebbe invertire il rapporto. Il vero mondo, dunque, è il loro. Non il nostro: non dimetichiamolo.
io un’idea ce l’avrei…..su un’altra possibile soluzione: poi dimmi se non ti verrebbe in mente di farla mirata sulle coste eritree una bella strage…ma di quelle “mirate” a quei criminali che chiamarli mercanti è un complimento.
tanto a questi manco la colonizzazione gli è bastata, non capisco solo se sono talmente arretrati da dover aspettare qualche millennio per l’incarnazione in sembianze umane o se siano esseri direttamente in estinzione…dal pianeta.
(potendo opterei per la seconda, che è più che altro una bella speranza).
E bisognerebbe anche controllare le nascite.
e certo…dobbiamo essere sempre noi a comandare
No, è solo una valutazione scientifica. Le risorse sono limitate e nel 2015 raggiungeremo i 9 miliardi. Troppi per una sostenibilità ambientale.
basterebbe che noi facessimo un passo indietro
D’accordissimo con te, se per passo indietro intendi cambiare drasticamente il nostro stile di vita dissennato.
sono anni che si dice, una volta bush rispose. “ma noi non possiamo cambiare il nostro tenore di vita”
e perchè non possiamo? l’ho scritto nel post: noi rappresentiamo il 5 per cento del pianeta ma usiamo l’80 per cento delle risorse
E’ vero quanto sostiene Alessandro.
Perché fare figli se non si riesce neanche a mantenere se stessi?
Non si tratta di vietare o di imporre contraccezioni, ma di sensibilizzare.
Questo però, è un discorso che va in parallelo al post in quanto non tutti gli emigranti fuggono dalla fame in senso stretto, ma soprattutto da guerre e da regimi dissoluti.
basterebbe portargli l’acqua…tante cose si potrebbero fare…se solo volessimo
L’ha ribloggato su carlenrico.
vero, però sul controllo delle nascite e figli che non ci si può permettere sono molto d’accordo. (in generale, non solo per gli africani, ci mancherebbe).
In genere in certi paesi si fanno figli perché’ questi saranno di sostegno nella vecchiaia, e data la mortalità’ infantile se ne fanno parecchi. Non sono passate molte generazioni da quando era la stessa cosa da noi.
si fanno molti figli perchè vanno a lavorare
e molti, i meno forti, muoiono presto
sì sì ma tuttora… c’è chi ragiona così e fa figli per il proprio interesse egoistico personale. In certi casi la strumentalizzazione comincia già da piccoli…povere creature. Però per costoro – di sicuro tanto religiosi – l’unico grande “peccato” resta l’anticoncezionale…
“La crisi economica è sintomo grave della mancanza di rispetto per l’uomo”
…dovrà rinascere l’Umanesimo… quando proprio non ce la faremo più
Ma poi, riguardo il “passo indietro”, una considerazione cretina eppure proprio perchè cretina la voglio sottolineare come sempre mi incaponisco quando si tratta di imbecillità.
Potrei anche capire ville di Bel Air e lussi hollywoodiani – perchè perlomeno sono spiegabili…. se non giustificabili alle spalle di tanta sofferenza – ma invece l’aria condizionata: voglio proprio ‘analizzare’ il discorso dell’aria condizionata. Perchè lo dovrò capire prima o poi – pur considerando l’enorme sollievo che dà usata in maniera normale, e che è anche sopravvivenza per esempio per le persone più anziane – ma devo capire “perchè”…. negozi e uffici sono talmente congelati da dover stare tutti coperti d’estate, avere FREDDO, ritrovarsi col mal di gola a ferragosto e subire una congestione allo stomaco se ci si entra dopo pranzo; e al contrario sembrare i caraibi d’inverno: caldo….. aria secca, magliettine a maniche corte, giramenti di testa per l’aria troppo troppo troppo riscaldata! e vai coi mal di gola appena esci che magari fuori c’è la neve.
Qual’è il senso???
Ma voi vi rendete conto che la gente è arrivata a comprarsi le magliette estive per l’inverno e felpe a maniche lunghe e giacche più pesanti per l’estate?!? Cioè ci si veste al contrario, per l’aria condizionata.
Poi mi pare il minimo che quando escono finiscono direttamente sul lettino dello psicanalista… – ma per questo servirebbe un capitolo a parte :))
(anzi, per chi la conoscesse, la poesia di Herman Hesse del gambero e l’aragosta, chiamata “Psicologia” :)))
la scrivo perchè è troppo carina senti
Psicologia
Un gambero amava un’aragosta,
amore che non era corrisposto;
per questo nell’inconscio fu rimosso
e causo’ un desiderio di morte.
Uno psicologo indago’
sul fatto e non ci vide chiaro,
ma il gambero impreco’ e scappo’,
perche’ era troppo alto l’onorario.
Lo psicologo biasimo’
in silenzio il comportamento,
ma la sua testa rimugino’
sul caso per lungo tempo.
Il gambero trovo’ un altro amore
e guari’, questo e’ chiaro,
ma il medico attribui’ il suo dolore
al suo complesso per il denaro.
Dai che stanno tutti fuori, ma che discorsi vuoi cercare di affrontare… come detto resterà l’Urlo, quello di Munch e anche il nostro.
L’ha ribloggato su variousthingsdotme.