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Rivivere il passato sul filo della memoria

RitrovamentoMoro

C’è chi mi accusa di trasformare spesso questa pagina in un muro del pianto. Ma non si può dimenticare quello che c’è stato prima. Carmelo Bene, geniaccio iperbolico, diceva spesso che “noi siamo quello che siamo stati”. E’ il filo della vita, quindi anche della morte, quello che unisce la nostra esistenza. Anche se sono passati tanti anni, come si fa a dimenticare il sacrificio di Peppino Impastato oppure la fine di Aldo Moro che probabilmente ha cambiato l’Italia? Sono stato tempo fa in una scuola media di montagna. E sono rimasto sorpreso, oltre che confortato, dall’interesse che i miei racconti suscitavano in quei ragazzini. Quando ho affrontato il tema dei reporter volevano sapere tutto su Ilaria Alpi per capire come una giovane giornalista possa decidere di andare in un posto a rischio per raccontare quello che gli altri non possono vedere. Volevano poi sapere tutto sulle guerre, soprattutto volevano sapere il perchè da chi le ha frequentate, così come sono rimasti sconcertati dal mio viaggio a Chernobyl, tentando di immaginarsi l’apocalisse. La nostra storia (così come la storia del mondo) è così drammaticamente ricca di dolore che spesso ci capita di ricordare il passato. Tra poco sarà anche l’anniversario delle bombe a via dei Georgofili. Nessuna celebrazione, ma il dovere credo di uno che c’è stato, che ha respirato quella polvere assassina, di trasferire ai più giovani notizie e sensazioni. I testimoni, sempre più preziosi perchè sempre più rari, hanno questo compito. Sto ricostruendo gli eventi della campagna di Russia, settanta anni dopo, grazie ai racconti degli ultimi contadini che hanno visto con i propri occhi quella tragedia. E’ l’unica maniera per avvicinarsi alla verità. Molto meglio che leggerla (in maniera parziale) sui libri o attraverso cronache approssimative e senza anima. 

About pinoscaccia

già redattore capo Rai inviato speciale Tg1

Discussion

23 thoughts on “Rivivere il passato sul filo della memoria

  1. eppure a me già basta e avanza il presente.. chiedo scusa ma pure col passato non ce la posso proprio fare.

    Posted by Twiggy (la rivoluzione estetica) | 9 May 2013, 20:54
    • Se si vive il presente è perché si ha un passato.
      Ce la puoi fare.

      Posted by Walter | 9 May 2013, 21:02
      • :))) ahah
        caro!.. colgo la sfumatura d’ironia e ringrazio ;))
        ma sul serio…nell’arte della ‘sopportazione’ mi sopravvaluti :)

        allora meglio i fasti..del passato… dagli antichi misteri delle civiltà egizie alla bellezza ellenica, l’anima..nella sua evoluzione millenaria, l’astronomia e la bellezza, oppure le fleur du mal o le poesie di pavese…o i dandismi di oscar wilde e parigi negli anni ’20 e anais nin, fino alla rivoluzione (“estetica”) dei mitici anni ’60
        non è tutto (tristemente..).passato? nel senso che è già passato. (e che sembra pure secolare e millenario..)

        Posted by Twiggy (la rivoluzione estetica) | 9 May 2013, 21:18
  2. ..io in particolare potrei raccontarvi giusto delle mie serate :))) – sempre stata notturnina – ma per me pure questo è “passato”!
    (non per mancare di rispetto ad alcuno nella..serietà della vita, giuro).

    questa :)

    Posted by Twiggy (la rivoluzione estetica) | 9 May 2013, 21:24
  3. Certo che, far scivolare dai secoli i milioni di morti di tutte le guerre, per ricordarsi solo della rivoluzione estetica dei “mitici” anni ’60 o i dandismi di Oscar Wilde… vabbé.

    Posted by Walter | 9 May 2013, 21:27
    • ..non si tratta di far scivolare… a me non “”scivola” mai niente dei fatti della vita (purtroppo) te l’assicuro. E’ che pensare alle guerre alle bombe alle crudeltà di cui è capace il cosiddetto “essere umano”, semplicemente mi deprime, non ce la posso fare! Tutto qua.
      (siccome oltretutto penso che ci siano tante chiavi di lettura della vita…che non soltanto quella storico-politica, gradirei riuscire a tornare a fare pensieri – e letture – un po’ più belli, artistici, creativi ed elevati, che non un concentrato di tutto il peggio, presente e passato, della storia dell’umanità).
      Insomma dobbiamo riuscire a fare bei pensieri, se possibile.

      Posted by Twiggy (la rivoluzione estetica) | 10 May 2013, 10:08
      • N.B. ma non sto tra quelli delle accuse a Pino del “muro del pianto” eh. Mai detto. Semplicemente ho scritto quello che penso.

        Posted by Twiggy (la rivoluzione estetica) | 10 May 2013, 11:03
        • Ma nessuno ti accusa di questo. Da cosa ti assolvi? ;-)
          Tornando al tema del post, la storia è l’ esperienza dell’ Umanità. Non si può ricordare solo ciò che piace, conviene o fa comodo. Altrimenti non è più un “filo della memoria”, ma solo una allegra quanto ebete bacheca, dove si attaccano esclusivamente bottoni belli e colorati.
          P.s. Ti supplico, se replichi non tirare fuori come sempre Oscar Wilde o la Filippovna di Guerra e pace.

          Posted by Walter | 10 May 2013, 14:19
          • non è guerra e pace…. ;-P quello è Tolstoj! la “filippovna” è Dostoevskij… caro il mio spiritoso Walter ;)))
            comunque ti perdono perchè su Grillo purtroppo hai proprio ragione (ci pensavo stamattina..leggendo il Corriere).
            Allora senti se ti sta bene Kennedy… mettiamola così: la maggior parte della gente guarda le cose che succedono e si chiede perchè. Io penso a ciò che non esiste e mi chiedo: perchè no?
            va benee??… :)))

            uff non mi piace ricordare le cose brutte, voglio solo bottoni colorati. e molto altro ancora :)) – compresi tutti i vari argomenti di Pino… ;-ppp (!)

            Posted by Twiggy (la rivoluzione estetica) | 10 May 2013, 15:38
  4. …il mare dei “ricordi ” è immenso, infinito…..nelle sue acque si perde il tempo dei tempi…e i ricordi sono come tanti isolotti, che affiorano ,ogni tanto….e ogni tanto scompaiono nel nulla….noi ci aggrappiamo a questi isolotti, affinchè teniamo in vita quanti più ricordi possiamo, ma spesso ci aggrappiamo con fatica….e finisce che ci perdiamo in questo mare …ma quando riaffiorano, evocati dalla nostra mente ,allora è necessario che li fermiamo sulla carta; solo così avremo la certezza che resteranno eterni, e potremo finalmente essere liberi di…dimenticare….

    Posted by RENZA MARTINI | 9 May 2013, 22:45
  5. Getta il tuo peso nel profondo! Uomo! Dimentica: Uomo dimentica! Divina è l’arte del dimenticare! Se vuoi volare, se vuoi esser di casa nelle altezze, getta in mare ciò che in te è più pesante!
    (F. Nietzsche)
    ecco, l’oblio.

    Posted by Twiggy (la rivoluzione estetica) | 10 May 2013, 10:17
  6. Grande Pino, la storia infatti siete Voi cronisti veri!

    Posted by Lucio Gialloreti | 10 May 2013, 18:09
  7. Devo essere vecchio.
    Beh, più vecchio di quel che penso.
    E’ incredibile che la reazione di una “grillina” sul treno raccolga più commenti di un fatto che cambiato probabilmente la storia del nostro paese.
    Una questione controversa, sotto il profilo politico, che, per i più avveduti, è in realtà lettera morta solo sotto il profilo temporale.
    Nel senso che sono passati 35 anni, ma è idonea ad insegnare qualcosa anche oggi. Per esempio a non ripercorrere vie già percorse, a non fare gli stessi errori. E a non rivivere gli stessi orrrori.
    E lasciamo perdere l’interesse della vicenda sotto il profilo giudiziario, una serie di circostanze di scuola che fa capire quanto un caso, seppure eclatante, possa essere trattato (forse con tante e troppe misteriose influenze) al pari di un processo “da quattro soldi”, in cui un colpevole è dovuto al popolo, ma non è necessariamente – o non solo – quello giusto.
    Amen, sarò vecchio, ma in fondo a chi interessa se Ramsete III è morto di morte naturale?

    Posted by Francesco Pipistro | 10 May 2013, 21:39
    • Pipistro, forse tu sei vecchio e noi..troppo ‘piccoli’: piccinamente infatti si sa, è più facile occuparsi di diatribe pendolari che delle “Grandi Questioni”. Ma ogni tanto, le ‘piccole’ realtà quotidiane con i loro ‘piccoli’ squallori hanno anch’esse il loro lato vantaggioso: evitano di dover entrare in questioni più grandi – sempre torbide, sempre brutte, delle quali in ogni caso non ne capisco niente, e che non mi arricchiscono in niente – e che per loro natura…non mi suscitano il benchè minimo interesse, anzi, pure un tantino di nausea.
      Se questa è l’unica libertà che ci è rimasta… non resta che usarla.

      (per inciso: c’è chi mi ha dato dell’incoerente finanche per la partecipazione a un social network… a tal proposito. E come non dargliene atto, che ha ragione?)

      Posted by Twiggy (la rivoluzione estetica) | 10 May 2013, 22:23
      • Nessuna “piccolezza”, davvero, nell’occuparsi di cose “piccole”. Ci mancherebbe altro.
        Soprattutto visto che abituarsi a queste ultime – le piccole giornaliere storture – finisce per precipitarci in questioni enormi (quali l’assassinio di Moro) senza percepirne l’enormità.
        La quotidianità, anche quella dell’insopportabile, ci rende miopi (me per primo).

        Posted by Francesco Pipistro | 10 May 2013, 23:05
        • Grazie che mi hai capito… :)))
          io ho grande stima della tua testa, lo sai, e del lavoro di Pino.
          E’ solo che non so più come spiegarlo: mi sento lontana, oltre che mi impressionano..da tante realtà. Lo so che tendo a..quelle più cretine. Però ho cercato tanto pure io, a livello interiore e filosofico, con altre “letture” della vita e altre inclinazioni, e..insomma non è mancanza di rispetto o un “affronto” da parte mia il fatto di sentirmi comunque troppo lontana… da guerre e intrighi politici e tragedie vere… del passato (e pure del presente). Tutto qua :)))
          Buonanotte a tutti allora, e chiedo venia per il solito ‘casino’.

          Posted by Twiggy (la rivoluzione estetica) | 10 May 2013, 23:12
  8. OT – quelli/e che pensano di essere educativi perchè non aspirano all’Oscar :)))

    http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2013/05/08/news/michelle_rodriguez-58335533/?ref=HREC2-17

    Posted by Twiggy (la rivoluzione estetica) | 11 May 2013, 10:44
  9. “Non si potrà mai ‘rendere’ libero qualcuno. Si può solo insegnare alle persone ad aprire la porta… ma sono loro a doverla attraversare”. [Richard Bandler]

    parole molto sagge…proprio il senso che hanno tanto cercato di trasmettere a me…proprio quelle che finiscono nella medesima conclusione: “ecco appunto… tutto sto giro per capire che ‘il grande segreto’ era questo, potevano dirmelo prima senza farmi perdere tutto questo tempo.
    (e mi è molto piaciuta la risposta di Pina).
    niente era un altro ot.

    Posted by Twiggy (la rivoluzione estetica) | 11 May 2013, 19:07
  10. Credo che ognuno abbia diritto a sentire come autentica la propria percezione della realtà circostante, che senz’altro ha a che fare con la storia personale. Quindi ben vengano i bei pensieri di Twiggy. E lo dico con una punta di invidia.
    L’identità nazionale è frutto della nostra storia, inevitabilmente. Ma questa è fatta di grandi tragedie, ma anche di grandi atti di civiltà.

    Posted by senzanord | 12 May 2013, 10:31
    • Grazie senzanord! :))
      che bella cosa che mi hai detto!
      ma nessuna invidia: ho sempre avuto pensieri tormentati e furiosi (vedi commento sotto) insieme a..i bei pensieri artistici e armoniosi, anche sì :)) soprattutto con quella punta di ingenua follia che mi ha fatto circondare di personaggi sì invidiabili, e simpaticamente un po’ folli, che ora mi mancano tanto.
      ma dopo quello che mi hai detto…dovrò cercare di non deluderti! :)))
      grazie, davvero.

      Posted by Twiggy (la rivoluzione estetica) | 12 May 2013, 11:02
  11. Libertà dove sono i tuoi figli?
    uno è morto in croce, uno è impazzito, un altro non è ancora nato.

    La libertà non esiste. E’ un concetto astratto e irraggiungibile nel quale ci piace credere. Ho smesso di credere alla libertà da tanto tempo, e sarà sempre troppo tardi (avrei dovuto cominciare prima…. di perdere tempo a crederci).
    E con ciò, tanti saluti a tutti.

    Posted by Twiggy (la rivoluzione estetica) | 12 May 2013, 10:46
  12. Altra puntata magistrale di REPORT.
    La Gabanelli continua a superare se stessa per quanto è formidabile. Oltre che Giornalista lavora lei al posto dei “governucoli” di incapaci.
    Quel Monti… stesse uscite assurde, vuote, vacue….e una mazzata finale per atterrare definitivamente un paese – ci hanno chiamato pure gli “esperti”: “gli austeri”. – titolo della puntata .

    Mi piace già com’è iniziata: Fuori lo Stato dall’economia. Ogni volta che lo Stato ci ha ficcato il naso ci sono state perdite e fallimenti (per non aggiungere altro…).
    Tutta l’economia di questo paese se ne va in tasse: è assurdo.
    Propongono un imprenditore in politica ormai – e certo visti gli incapaci – ma è più semplice e più logico il rimedio secondo me: devono semplicemente essere SE-PA-RA-TI…. Stato ed Economia. Non deve esserci ingerenza di una sfera sull’altra, semplicemente ognuna deve rispettare la sua senza travalicare in compiti che NON le competono! Lo Stato deve smetterla di fare affari. Ma limitarsi a regolare i rapporti legali delle persone e dei lavoratori, senza che vi si antepongano gli affarismi commerciali. Perfino l’iva è una sorta di “tangente” tra Stato ed Economia che non dovrebbe essere interposta.

    da REPORT: Milena Gabanelli in studio

    “Prima che questo Paese diventi una polveriera ce la faranno a fare qualcosa per l’Economia????” – la Gabanelli con tono quasi esasperato, incredulo, attonito, sgomento!!!!

    “provate ad indovinare chi l’ha detta:
    “Non so cos’abbia in mente il governo. invece d i proteggere gli imprenditori, ficca il
    naso nei loro affari. Adesso si pensa di mettere addirittura sotto esame le banche!
    Come se i banchieri non le sapessero gestire. A casa ho una lettera di uno che mi
    comunica che verranno ad ispezionare i miei libri contabili. Il governo non deve
    interferire con le imprese!” Riducete le imposte! Il nostro debito nazionale è
    scandaloso. Questo paese deve mettere alla presidenza un imprenditore? “
    Secondo voi chi ha detto queste cose? Sicuramente voi vedete già il sottopancia non è
    quello che pensate voi….”

    Per noi che siamo indebitati fino agli occhi, per uscirne, più che tagliare e basta,
    sembrerebbe più ragionevole incrementare la spesa pubblica per rimettere in moto un
    ciclo economico che fa anche da stimolo al settore privato, quindi lavoro e tasse che
    entrano nelle casse dello Stato. Metti dei soldi nelle mani dei cittadini e loro li
    spenderanno, e i negozi torneranno a tirar su le saracinesche. Ma non è dobbiamo
    fare come negli ultimi 20 anni, che abbiamo buttando i soldi dalla finestra, e si torna
    sempre lì, il punto è scegliere una classe dirigente capace di pensare che cosa è utile
    per la collettività.

    Cassa depositi e prestiti, al contrario della banca pubblica tedesca, deve garantire il
    risparmio postale e non può fare operazioni rischiose. Ora che cos’ha di liquidità
    disponibile? 140 miliardi: nel 2012 Cassa depositi e prestiti ha fatto prestiti alle piccole
    medie imprese solo per 6 miliardi. Preferiscono entrare nel capitale di imprese
    strategiche secondo uno logica tutta loro, perché facciamo fatica per esempio a capire
    cos’hanno di strategico per esempio i supermercati iper? In un momento così
    drammatico possibile che non si riesca a mettersi lì a studiare un modo per utilizzare
    una parte di questo forziere per rimettere in moto un po’ di economia? E poi
    bisognerebbe dialogare meglio con i conflitti. Impossibile paragonare noi con i
    tedeschi, però come siamo messi lo sappiamo, come funziona l’organizzazione del
    lavoro tedesca adesso lo andiamo vediamo. Siccome poi non sono degli alieni, qualche
    domanda dovremmo pur porcela.

    Obama ha in programma di riportare la produzione dentro agli Stati Uniti, speriamo
    che ci riesca: abbiamo visto, che quando le attività vanno via e questo vale per gli
    Stati Uniti come vale per tutto il mondo vanno via le scuole, non si rifanno più le
    strade, aumenta la delinquenza e le case non valgono più niente. Certo gli Stati Uniti
    non sono paragonabili all’Europa, loro possono mettere liquidità nel mercato, la Bce
    non lo può fare perché l’Europa non è ancora uno stato federale vero. E il destino dei
    paesi europei è legato a quest’incompiuta. Per quel che riguarda noi, dopo aver
    sprecato lo sprecabile, adesso abbiamo messo il pareggio di bilancio obbligatorio in
    Costituzione. Bisognerà trovare il modo di venirne fuori. Inoltre il fondo monetario
    internazionale, dopo aver studiato gli effetti dell’austerità fiscale in 173 paesi avanzati
    ha scoperto che alle politiche di austerità segue l’incremento della disoccupazione.
    Allora, adesso abbiamo un nuovo governo, prima che il Paese diventi una polveriera,
    fatevi venire qualche idea di sviluppo e che non vada sempre nell’interesse di quei 3 o
    4 come abbiamo visto fino a adesso.

    http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-7b27789d-f3f0-4ed6-b7da-32171faa9573.html?refresh_ce

    Posted by Twiggy (la rivoluzione estetica) | 13 May 2013, 08:56

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Anno 19

[dal 18 ottobre 2001]

“Quando si è scoperto che l’informazione era un Affare, la verità ha smesso di essere importante.” (Ryszard Kapuscinski)

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Amori Maledetti

Hitler e Mussolini tra passioni e potere: i tranelli della storia rivisti da un reporter di guerra e da una professoressa di lettere.

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