“E’ finita, come mi aspettavo che finisse, in un nulla assoluto rinchiuso nella formula “assolto perché il fatto non sussiste”. Flavio è stato ucciso, massacrato, con il corpo a pezzi, sull’asfalto mentre tornava a casa in scooter alle 0,40 del 23 giugno 2005. Ad ucciderlo è stato Niccolò Petrucci, figlio del presidente del CONI, che quella sera, senza patente, con il foglio rosa e con accanto un amico minorenne, prende le chiavi della Smart concessa in “comodato gratuito” al padre da un commerciante romano di auto. Non prende neppure i documenti dell’auto che comunque, anche se fosse stato patentato, non avrebbe potuto guidare perché concessa esclusivamente ai nominativi autorizzati. Quindi senza patente, senza documenti e con una macchina che non può guidare Niccolò Petrucci affronta allegramente la curva a sinistra che immette dall’Acqua Acetosa sul lungotevere in direzione Ponte Milvio. La ruota posteriore destra si affloscia improvvisamente, l’auto appoggia sulla destra, il ragazzo sterza a sinistra per evitare di urtare il muretto e la Smart taglia trasversalmente la carreggiata, sfiora una ragazza in scooter e Flavio, che la segue, la investe in pieno, rimanendo ucciso sul colpo. La responsabilità è chiara, le testimonianze univoche, la relazione dei vigili accurata, ma Niccolò Petrucci non viene mai interrogato o verbalizzato e resterà contumace e totalmente assente e invisibile, nei quasi sette anni che passano sino alla sentenza di primo grado il 27 febbraio 2012. Proprio così, non abbiamo mai visto Niccolò, mai ricevuto un rigo, un gesto, nulla. Ci vogliono tre anni perché il PM titolare Capaldo, famoso ed impegnato in vicende di grande richiamo mediatico, che non abbiamo mai visto e non vedremo mai, richieda il rinvio a giudizio di Niccolò Petrucci per omicidio colposo. Tre anni fatti di continue richieste di rinvio degli avvocati della difesa, noti principi del foro, sempre accolte. La prima udienza si svolge il 16 dicembre 2008, a tre anni e mezzo dalla morte di Flavio. Il 2009 passa con 2 udienze e l’escussione di due testimoni, il 2010 con l’annuncio della sostituzione del Giudice – Scirè – promossa ad altro incarico e l’arrivo a dicembre del nuovo Giudice Rinaldi che ricomincia tutto da capo ma dichiara che occorre far presto, per evitare la prescrizione e che conta di chiudere il primo grado entra l’anno (2011). Sembra decisa, non suggestionata dalla potenza di fuoco del collegio di difesa e invece man mano l’atteggiamento diviene più disponibile, i tempi si allungano, le richieste della difesa immediatamente accolte. Nel frattempo del PM titolare neppure l’ombra e il suo sostituto è un “non professionista”, così ogni volta sembra che si ricominci da capo. Da un lato i principi del foro, dall’altro un sostituto che è seguito a due sostituti precedenti. Da un lato il figlio del Presidente del CONI, contumace, dall’altro il sostituto di turno e la presenza, ma silenziosa e senza diritti, della “parte offesa”, cioè io e il mio avvocato che dobbiamo suggerire, peraltro inascoltati, al PM sostituto di turno gli elementi che provano la responsabilità di Niccolò Petrucci. Si perché una legge incomprensibile al senso comune, impedisce alla parte offesa di partecipare al procedimento penale se il “danno”, cioè la quantificazione economica del risarcimento è stato pagato. Come a dire che se prendi i soldi che rappresentano il tuo sacrosanto diritto al risarcimento materiale del danno perdi con ciò il diritto a sostenere le ragioni del processo penale. E’ stupefacente, nella confusione mentale che è seguita alla nostra tragedia abbiamo lasciato che altri si occupassero di gestire il procedimento civile, e solo dopo essere stati risarciti, quando Niccolò Petrucci è stato rinviato a giudizio per omicidio colposo, abbiamo scoperto che transare il danno con la compagnia d’assicurazione ci aveva privato del diritto di far valere le nostre ragioni in sede penale. Insomma Davide e Golia, come tutti ci dicevano, era una lotta impossibile. Oggi, 27 febbraio 2012, dopo un intervento di 25 minuti del sostituto PM e uno dei difensori di due ore alle 16,40 il Giudice Giuliani si è ritirata in Camera di Consiglio da dove è uscita, 5 minuti dopo (!), con un’assoluzione. Tutto come previsto, come tutti ci avevano detto, è una rete di conoscenze, connivenze, influenze impossibile da scalfire. Flavio è morto, sette anni dopo non è successo proprio nulla. Il dolore, l’amarezza, la rabbia ci trafiggono. Proviamo ad immaginare come sarebbe andata al contrario, se Flavio Brunetti su una Smart, senza patente e con un taglio diagonale di corsia seguito ad una manovra sbagliata, avesse ucciso Niccolò Petrucci, figlio del potentissimo Presidente del CONI. Il PM titolare sarebbe stato presente in ogni fase del procedimento, i principi del foro non avrebbero transatto la parte del risarcimento del danno, il processo di primo grado si sarebbe concluso almeno tre anni prima e il Giudice Giuliani o chi al suo posto, avrebbe condannato Flavio per omicidio colposo.Non è un’ipotesi, ma una certezza. Ciao Flavio, scusa ma le cose vanno così”. Fabrizio Brunetti, il papà di Flavio La battaglia per introdurre il reato di omicidio stradale I familiari delle vittime
La legge è uguale per tutti gli uguali! Che amarezza.
Semplicemente sconcertante.
Si, una storia davvero terribile. Una storia perfettamente in linea coi poteri forti che si riverberano anche sulla strada. Fin quando, sulla strada, non tocca loro ad essere vittime. In questa sua inclemenza, la violenza stradale è democraticissima…
che schifo
Scusaci Flavio se non riusciamo ancora a fare giustizia sulle vittime della strada,scusaci se la legge per qualcuno e’ più uguale e se i potenti ne escono sempre “puliti”. Ci sarebbe da augurare a Petrucci jr,al senior,agli avvocato e si pm indifferenti di non chiudere più un occhio.ma certa gente,chissà come mai,dorme benissimo.
Sono senza parole,la testimonianza del papa’ e’ una pugnalata al cuore. Non pensavo che il potere potesse entrare anche in questi casi di giustizia. Flavio non c’e piu’,la famiglia Petrucci ha ancora un figlio ma la loro vita se hanno una coscienza non sara’ piu’ la stessa.
E questa è la dimostrazione che la legge non è uguale per tutti, ma solamente per chi ha i soldi ed un nome altisonante
Che amarezza leggere queste ingiustizie, che dolore leggere le parole di un padre al quale niente e nessuno potrà ridare il figlio, ma che vede anche sbeffeggiarsi dalla legge.
Tutto questo è ignobile, che schifo!!!!
L’assurdo è che la gente continua a morire e “il fatto non sussiste”: di fatto giustizia non ce n’è.
L’amarezza, oltre alla morte, è che mi sembra siano completamente mancate valutazioni umane ma serie. Queste avrebbero anche potuto tenere in considerazione la giovane e inesperta età del responsabile, che ha avuto a sua volta l'”incidente” della ruota dell’auto, aggravato dalla mancanza di documenti in regola (e anzi, magari pure con quell’allegra incoscienza e menefreghismo tipici dell’età e di certe condizioni di vita agiate e spesso ‘viziate’), ma con la possibile consapevolezza che quei documenti difficilmente avrebbero accresciuto la sua esperienza alla guida, magari di un giorno o di un mese, pur “regolarizzandone” la posizione penale. Ma queste considerazioni sono altre dal dire “il fatto non sussiste”. Il macchinista di un treno che investe un uomo non è un assassino, ma dietro è rimasto un cadavere…
Invece mi sembra che tutto questo, che sarebbe stato un umano e democratico ragionamento di immedesimazione in entrambe le parti, con relativa responsabilità da una parte e rispetto per la vittima…dall’altra, semplicemente non c’è stato, sostituito dal solito corri-corri- fuggi-fuggi nella piena deresponsabilizzazione di un fatto drammatico, che rimane, mentre qualcuno non c’è più.
D’altro canto, in caso contrario, sarebbe andata esattamente come il papà di Flavio sostiene: avrebbero smosso tutti i potentati del mondo pur di “giustiziare” il colpevole della perdita del (loro) figlio.
Su queste basi…non posso che constatare quello che comunque capivo già…e cioè consapevolezza di tutti i limiti e i difetti di una “giustizia” che tale non è.
Tutta la mia solidarietà al papà di Flavio…purtroppo il destino ci riserva dolori veramente spesso enormi…da affrontare.
Sono con Lei.
P.S. E comunque sono d’accordo ad introdurre il reato di omicidio stradale per gli ubriachi e drogati al volante. Alzando la soglia consentita….possibilmente, perchè davvero che uno vada a cena fuori, beva un paio di bicchieri di vino, e si ritrovi fuori dai valori è assurdo, ma responsabilizzando così le persone che si mettono alla guida in condizioni pazzesche. Perchè già sanno…..quello di cui possono rendersi responsabili.
(visto che è un fenomeno troppo in aumento anche questo della droga e dell’alcol perfino nei minorenni, e per giunta con sostanze sintetiche che mandano davvero…completamente fuori di cervello. In questo caso li si mette in condizioni di rendersi conto PRIMA…. di ridursi in quelle condizioni e poi mettersi al volante: vorrà dire che prenderanno un autobus, o un taxi).
E poi… se cominciassero a costruire automobili col limite di velocità “incorporato”….cioè che non superino i 140 km orari, sarebbe finalmente una gran cosa…fin dalla “partenza”.
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
E’ come se avessi scritto io questa storia.Io o uno dei parenti delle…”vittime della strada”.
Che poi,mi sono sempre chiesta,cosa c’entrasse “la strada”.Anch’essa è vittima della stupidità umana.
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buona sera a tutti se ne è discusso qualche giorno fa alla Camera speriamo che il Dl vada in porto
Anche se va tutto in porto alla Camera, i potenti restano tali. Questo è il problema. E il fatto continua a non sussistere.
Caro Gabbiano, di queste ingiustizie ne abbiamo sentite troppe, e ne sentiremo ancora. Quanti fattti di violenza alla mia età ho dovuto sopportare e li sto subendo ancora. Spero solo che un giorno, qualche giudice giusto possa comprendere e punire il vero colpevole.
Sono sconcertato, ma come fà la famiglia Petrucci a vivere ora serenamente? Un figlio così andrebbe rifatto dalla a alla z. E questi giudici…..ma se accadesse a un loro figlio sarebbe uguale la sentenza “il fatto non sussiste”? La famiglia Petrucci ha mai pensato anche alla madre chiusa nel suo doloroso silenzio? …
Una assoluzione vergognosa ! La legge , sempre per qualcuno è meno uguale ! Provo schifo anche a leggere : prescrizione prevedibile anche in questo caso?
Ho letto l’acorata lettera del mio amico Fabrizio papà di Flavio che ho potuto conoscere e ne sono rimasto sconcertato di quello che una famiglia “potente” può riuscire ad indurre un giudizio a proprio favore anche quando anche un cieco riuscirebbe a giudicare, e proprio vero che la legge e uguale per tutti… ma per qualcuno è più uguale che per altri
Mi vergogno di questa itaGlia, l’italia dei Travaglio e dei tanti servi del potere!
Me ne vergogno perchè mio figlio, un giorno, mi chiederà conto e ragione di tutto ció!
Io potró a Lui rispondere e magari arrossiró o abbasseró gli occhi! Lei invece potrà ricordare e solo piangere perchè, tra l’altro, Flavio è stato offeso due volte!! !
Le sono accanto nel Suo immenso dolore …
Peppe
Poi Petrucci … parla di moralità e giustizia…
Non ho parole!!!
Petrucci: “Nelle ultime settimane – sottolinea il presidente del Coni – ho assistito ad esibizioni muscolari che ancora una volta hanno mostrato il lato peggiore di uno sport che non merita tali mortificazioni. Non si può immaginare di commentare le sentenze ad ogni grado di giudizio. Occorre rispettare i giudici, gli arbitri e quanti sono preposti al rispetto delle regole. Altrimenti sarà solo caos e questo il Coni non può consentirlo. Per questo – conclude Petrucci – dico: giù le mani dalla giustizia sportiva!”.
Vomito.
Anselmo hai centrato perfettamente il segno,la morale di Petrucci con gli scheletri che ha nel suo armadio è solo “istigazione alla violenza”.La casta non può così impunemente farsi sempre più odiare con i propri arbìtrii senza che scoppi la violenza (legittima)
La violenza non è mai legittima.
ma quelli che fanno questo cos’ e se non violenza coperta da un democrazia ridicola ?
Condivido totalmente!!!
che tristezza
si …ma Petrucci prova pena per Alex il marciatore. Ha un cuore grande.
bla bla bla ma il padre se la faccia lui la giustizia col giudice x prima
Continuano ad arrivare messaggi ferocissimi (molti da censurare) contro Petrucci. Ma non sono persone scosse dal caso qui sopra descritto, sono semplicemente tifosi juventini in cerca di vendetta.
“Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali di altri” . ( da Animal Farm di G. Orwell ). La storia è sempre la stessa. Al mio paese c’è un proverbio che dice “cani e cani non se azzannano”. che tristezza!
Sono Alberto Pallotti, responsabile della sede di Verona dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada. Ho tre familiari morti a causa di un incidenti stradale, e da anni mi batto per fermare questa guerra silenziosa della quale nessuno parla mai abbastanza.
Ho postato e condiviso questo link sulla mia bacheca di facebook, e una persona mi ha scritto quanto segue:
Francesco Todeschini Io non lo giudicherei Lotti… Magari é un ottimo autista!! Cosa ne sai tu? Ti metti a giudicare e ti fidi delle notizie dei giornalisti? Io vado oltre!! E poi se succedono cose simili in Italia non è colpa di Petrucci, ma tua e del tuo vicino di casa!! E secondo me Petrucci o suo figlio non possono essere così coglioni da credere di poter guidare un auto senza fare un incidente!! È che tu sei confuso Lotti- un essere inferiore- non sei un figo come me che riesce ad andare oltre alla banalità della notizia…— Ho finito Lotti, spero di ricevere insulti da chiunque! Ma per coerenza questa è la tua logica e parlavi a me di demagogia! Spero ora ti sia più chiaro il quadro delle cose e che tu lo riesca a valutare con maggiore obiettività
Volevo solo portare a conoscenza tutti voi di quanto dura sia combattere la strage stradale fino a quando ci sarà gente così in giro. E quanto motivazione ti toglie sentire che qualcuno si permette di dire certe cose.
Un saluto a tutti.
Alberto
Se passasse la legge sull’omicidio stradale, il figlio di Petrucci rimarrebbe assolto e contumace. In compenso qualche povero sfigato si troverebbe omicidio volontario per incidenti che, la maggior parte delle volte non sono affatto volontari né possono essere considerati tali. (…) solidarietà ai genitori di Flavio, ma la legge sull’omicidio stradale è una zozzata.
O non hai letto i termini della nuova legge o non ci hai capito niente. L’omicidio stradale non sarebbe certo applicato a un povero sfigato, ma a chi in piena coscienza si mette alla guida ubriaco e/o drogato e causa un incidente mortale. I poveri sfigati sono sempre le vittime.
Questa è una questione molto seria e sono stufo di raccogliere gli insulti a Petrucci non da chi capisce il dramma, ma da “juventini incazzati” secondo il titolo esplicativo del tuo blog. Non sfruttate una tragedia per una vendetta da tifosi. Questo è offensivo per i genitori di Flavio.
Sono d’accordo con la risposta di Pino, ma libertyfighter sta dicendo un’altrettanta verità su un’altrettanta rimostranza che c’è sempre stata anche e soprattutto qui dentro e sul caso specifico: non è solo un problema di leggi, ma del criterio di applicazione delle stesse.
Comunque dovendo essere corretti, il caso Petrucci lo trovo davvero un po’ controverso: innanzitutto non era ubriaco o drogato, quindi già esula dalla legge dell’omicidio stradale – se davvero è circoscritta unicamente a quello – ma soprattutto perchè ho letto che gli è scoppiata una gomma. Questo, per correttezza sempre, non è un particolare irrilevante: come potete essere così sicuri che a un adulto con cinquant’anni di esperienza alla guida non sarebbe successo altrettanto? se gli scoppia una gomma in curva, sbanda, e in quel momento sta passando un motorino?
Allora o non è vero che è scoppiata una gomma – erroneità d’informazione – o è vero e allora dobbiamo mettere in conto anche il fattore stesso di “incidente umano”. (o del veicolo).
Cioè lo svolgersi dei fatti non è: “drogato al volante, non sapeva guidare, ha investito un motorino” ma: “scoppiata la gomma al volante, ha sbandato, ed ha investito un motorino”. E di questo io terrei conto sia che si tratti di un Petrucci, sia che si tratti di un mendicante, proprio per giustezza di valutazioni… e non rischiare un “razzismo” all’incontrario.
Poi c’è la questione del foglio rosa senza la presenza di un adulto patentato: questo sicuramente è “legalmente” non in regola, ma mentre di fatto ho i miei dubbi che se anche quel giorno avesse avuto la patente, con foglio rosa scaduto magari il giorno prima, non avrebbe maturato nel giro di una notte l’esperienza decennale di un adulto, posso invece pensare che un adulto al suo fianco, forse e sottolineo forse perchè non posso ovviamente saperlo, avrebbe potuto evitarne lo sbandamento governando il volante e il veicolo stesso, sicuramente meglio di un ragazzino con appena il foglio rosa.
Quindi questa è stata la grave incoscienza, che lascerà per sempre il segno su quello che un “normale incidente” NON è.
Mentre senza ipocrisia mi immedesimo in entrambi i casi… come senza ipocrisia avrebbe fatto chiunque – un ragazzino che non c’è più… da una parte, e un altro che rischia vent’anni o quanti sono di galera per omicidio colposo, dall’altra – trovo come già detto in precedenza che nè il giudice nè i Petrucci si siano posti questo inquietante e pur difficilissimo dilemma, appunto perchè le leggi non sono uguali per tutti. Evidentemente. E sempre senza ipocrisia, mi sento di poter dire che ogni genitore al posto del padre di Flavio avrebbe invocato giustizia, e ogni genitore al posto di Petrucci avrebbe invocato l’incidente, cercando di salvare il figlio soprattutto tenendo conto che gli è scoppiata una gomma e non perchè fosse ubriaco o drogato al volante.
Siamo onesti…anche l’onestà con se stessi si chiama giustizia.
P.S. sull’omicidio stradale: se riguarda unicamente i casi descritti (alcol o droga) condivido. Se OGNI incidente diventa un omicidio, ovviamente no. O smetterebbe di chiamarsi “incidente”.
Forse è su questa che servirebbe po’ più di chiarezza.
(suppongo eh, mia opinione personale).
L’omicidio stradale è chiarissimo: sarebbe applicato solo nei casi “certi” di incoscienza per alcol o droga. Il caso Petrucci infatti non c’entra, la questione è diversa e riguarda l’arroganza del potere.
Ah ok.
Allora su questo…cioè su TUTTO ciò che hai appena detto, sono completamente d’accordo.
(e naturalmente anch’io sto con le vittime, e col papà di Flavio, ci mancherebbe altro. Erano solo considerazioni sulla ‘controversia’ del caso, tranne che tutta l’incoscienza del foglio rosa. Ma pure su questo mi sembra che ora hanno deciso nuove cose…ma non ricordo bene quali. Sul non far girare come pericoli ambulanti quelli che hanno ancora solo il foglio rosa, ma non sono bene informata).
Nota a margine. Siccome qualche imbecille proprio non capisce, non è una mia opinione ma sono i fatti a dimostrare che improvvisamente – a sei mesi dal post – c’è una schiera di tifosi ben individuabili che scopre il fattaccio, guarda caso proprio in concomitanza con la condanna di Conte e il giudizio di Petrucci. Del resto non è un pettegolezzo perchè si firmano pure, come l’ultimo che propone nel suo link un blog inesistente: http://juventiniincazzati.wordpress.com/ Il calcio è una bella cosa, ma il tifo (quando è così esasperato) è una brutta malattia. Se arriva addirittura a strumentalizzare una tragedia del genere. Inutile girarci intorno, il meccanismo è semplice: in cerca di vendetta digitano su google il nome di Petrucci e viene fuori questo post proprio adatto ad insultarlo. Ma è inutile insistere: finite nel cestino appena superata la soglia di civiltà. Andate allo stadio a sfogarvi. Questo non è il luogo adatto, è un luogo serio.
Siccome qualcuno insiste e non sa neppure quello che scrive, ecco la prova di come anche nel secondo commento ha chiamato il suo blog che poi rinnega. Curatevi ragazzi e magari nel frattempo imparate pure l’italiano.
guardi sui siti juventini se ne parla di un bel po’ di questa vicenda
poi qualcuno esagera sicuramente e non e’ bello approfittandone di questa
tristissima storia .
Fate qualcosa perche’ sia diffusa questa vergogna
non se ne puo’ piu’
Arroganza al potere perchè se ne sono proprio fregati.
Sia prima di mettere in mano un veicolo a un ragazzino solo col foglio rosa, sia dopo…il tragico incidente costato la vita a un altro ragazzino e alla sua famiglia stessa. Senza riconoscere neppure a livello UMANO…una vaga ombra di una richiesta di perdono, di risarcimento economico e un tentativo di ‘risarcimento’ soprattutto soprattutto a livello umano e affettivo…niente.
Anzi, con un giudice che sentenzia “il fatto non sussiste”. E’ QUESTO il vero scandalo (insieme a certe “anime”…scandalose).
L’arroganza al potere.
P.s. ho letto adesso la nota a margine, e non so niente non solo di tifosi ma tantomeno di Petrucci e Conte eh!
era solo una considerazione in più…nient’altro.
(perchè ce ne sarebbero tante da fare, insisto, ma sicuramente ad altri livelli, in altri termini, con altri sentimenti).
Tu sei in buonafede, loro no. Ho completato la nota a margine: c’è spiegato perchè.
Letto, letto.
Anche se capisco fino a un certo punto, perchè non so che ha detto Petrucci su Conte.
Comunque per carità! io non seguo il calcio, se non era per questa drammatica situazione non sapevo nemmeno chi fosse Petrucci, non sopporto gli arroganti nemmeno nelle palestre (che non frequento) e i “big-jim”, e soprattutto l’arroganza in genere. Come nemmeno l’ipocrisia e la malafede (sempre in genere, nessuna allusione particolare che non so). Parlavo davvero solo del caso “Flavio”, chiamiamolo così – meglio – da libertyfighter e la legge ecc., a te.
Sulle strumentalizzazioni poi…stendo un velo pietoso.
Conte è l’allenatore della Juventus, squalificato per dieci mesi. Ha protestato vivacemente per la sentenza e allora Petrucci lo ha rimproverato di non accettare la giustizia. Parole sicuramente paradossali, visto quello che in questa vicenda ha combinato, in questo hanno ragione, ma non trovando post sul calcio (non ne faccio più: non mi interessano le beghe fra tifosi e tutto il marcio) gli ultrà bianconeri si infilano dentro una storia molto più triste e tragica. Qui c’è di mezzo un ragazzo morto. Lì c’è un allenatore che per essere stato condannato sicuramente ha qualche responsabilità. Storie diverse che non voglio assolutamente accomunare.
Al di là di tutto , lascia allibiti la sentenza del giudice sulla “non sussistenza del fatto”!!
Consentitemi solo questa frase ….
” LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI…. MA NON TUTTI SONO UGUALI DAVANTI ALLA LEGGE” …Un abbraccio alla famiglia di Flavio. Vi sono vicino.