Evito volutamente il nome per rispetto al coraggio della confidenza. So che molti del gruppo ormai nato su Facebook alla ricerca della verità, lo conoscono. Ma, tralasciando i dettagli, credo che questo sia uno dei punti centrali dell’indagine. Quella bambina morta su cui tanto per anni Tytty ha puntato per smuovere pietà e solidarietà, in realtà non esiste. O almeno non è sua figlia. Adesso sappiamo che ha usato impropriamente la foto di una bambina che invece, ringraziando Iddio, non è mai morta. Fra tutte forse questa è la più grande infamia. Questi sono i passi principali dell’email che, attraverso amici comuni, ho ricevuto oggi dall’estero.
Sono la mamma della bambina della quale la Tytty ha usato le immagini. La sua bambina, Martina Sophie nata a Sarajevo, morta di leucemia fulminante e sepolta ad Aleppo, in realtà è mia figlia. Viva e vegeta. Io ne sono venuta a conoscenza per caso intorno al 29 marzo scorso. Uno choc. Io che conoscevo Tytty dal ‘96 circa. La conoscevo in carne ed ossa. Ora mi ritrovo di fronte a un personaggio che io in realtà non so chi sia ma che sa tutto delle nostre vite. Non le nascondo che questo mi inquieta molto. Sa tutto di me e dei miei figli e non so cosa ha fatto o può fare.
Io non vivo più in Italia da 6 anni ma ho immediatamente messo tutto quanto in mano ad un avvocato penalista di Milano. Il dramma è che io ho sempre e solo conosciuto Tytty Cherasien. Abbiamo anche passato del tempo insieme in ambito sociale. Io ho lavorato per tanti anni a Milano con gli adulti in difficoltà. Ha fregato tutti. Si è costruita una identità per ogni situazione. Questo lo capisco oggi. Si è infiltrata ovunque. Io sto ripercorrendo tutto con una prospettiva diversa e solo ora vedo. Io sono fuori da tutti quei giri di FB ecco perché non mi sono mai accorta di niente .
Ho scoperto che ha usato anche tante altre immagini di bambini e per due sono anche riuscita a capire chi sono. Questa cosa dei bambini mi spaventa in modo particolare. A dire il vero mi spaventa tutto di questo personaggio. Non sappiamo con che cosa abbiamo a che fare. Anche se da persona intelligente e analizzando in maniera più razionale possibile … beh non si tratta certamente di una piccola psicopatica truffatrice da strapazzo. Purtroppo nessuno ne parla o ne vuole parlare. Ci si sente oltre che male anche abbastanza soli.
Io però sono una che comunque va avanti, io ho bisogno di capire e sto cercando di mettere insieme un puzzle quasi impossibile. Sento che ho il dovere di farlo. Per mia figlia e per tutti quelli che non possono difendersi. Altri pur se coinvolti si guardano bene dal farlo. Penso che questa sia una cosa grave è seria e che vada affrontata con serietà. Per non parlare della tutela dei minori. (k.)
Ma a questo punto , con elementi documentali , non andrebbe perseguita penalmente ? O lo è gia, spero!!