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immigrazione, libia

Da da dove arrivano

A Lampedusa il mare grosso ha costretto i soccorritori a sospendere le ricerce. ll bilancio della tragedia sfiora dunque i 300 morti. La metà sono donne, alcuni sono bambini. Provengono da terre martoriate da fame e guerre: Siria, Somalia, Eritrea.

Sono stato in quelle terre. Ho visto da dove partono.  E ho visto da dove salpano. So che molti non ce la fanno. Una volta, ai tempi di Gheddafi, l’ultimo salto avveniva vicino a Tripoli, adesso è stato spostato a Misurata, in mano ai tuwwar, piccole bande di ribelli che tengono in ostaggio il Paese. Ecco un altro drammatico risultato di quella che era stata definita “primavera araba”, ecco un grande altro errore di un’Europa cieca e sorda. I Paesi dei migranti

About pinoscaccia

già redattore capo Rai inviato speciale Tg1

Discussion

15 thoughts on “Da da dove arrivano

  1. Ogni tanto mi sento a disagio nel cliccare “Mi piace”. Se lo faccio è perché gradisco il post, il fatto che se ne parli, ma in realtà la notizia non mi piace per niente, mi rende triste e mi fa sentire impotente. Sentimenti, penso, condivisi da molti in questi giorni.

    Posted by marisamoles | 4 October 2013, 18:27
  2. Europa?? Ma non hai sentito che il governo tedesco per primo se ne lava le mani dicendo che è una questione italiana? Cosa deve ancora succedere perché tutti si decidano a cambiare radicalmente leggi sull’immigrazione, rendendo finalmente possibili gli ingressi legali?
    Oppure…si additano giustamente gli scafisti come spregevoli trafficanti, ma non ci si interroga sul perché i profughi, per arrivare in Europa, non hanno altra possibilità se non quella di affidarsi a loro, pagando cifre enormi e in più..si avventurano in un viaggio che invece di dare sicurezza trovano la morte.

    Posted by Maria | 4 October 2013, 18:51
    • La questione è europea. I migranti sbarcano in Italia ma invadono tutto il continente, soprattutto la Germania. Ma l’Europa, di fatto, non esiste se non accodarsi agli americani nelle guerre o per intimare la crisi. Il problema dell’esodo è troppo difficile da risolvere.

      Posted by pinoscaccia | 4 October 2013, 18:53
    • “…il governo tedesco per primo se ne lava le mani dicendo che è una questione italiana…”.

      A sbagliare siamo noi. Basterebbe studiare il modo di far varcare con facilità le Alpi ai profughi, e vedreste subito che incremento di attenzione sul tema a Berlino e a Parigi!

      Posted by fausto | 5 October 2013, 11:55
  3. …eh..bravi i tedeschi allora che ci lasciano soli in questa problematica!

    Posted by Maria | 4 October 2013, 18:59
  4. ah!! Quanto concordo!

    Posted by Maria | 4 October 2013, 19:04
  5. L’ha ribloggato su Redazione "BlogLab".

    Posted by larita | 4 October 2013, 19:42
  6. …ovviamente l’europa – che poi è nient’altro che quella descritta da Pino – e tantomeno l’italia, non possono farsi carico di un intero continente…mi pare ovvio. Possono migliorare le leggi, ma non può trasferirsi un intero continente più altri ancora dal momento che c’è META’ MONDO che arde tra le fiamme. Trasferiamo metà mondo in italia? o la siria, l’africa, l’afghanistan, il pakistan, l’india, per non parlare della cina….scompaiono dalla cartina geografica e traslocano in europa?
    Io dico che se non c’è complicità neanche fra i disperati il problema è “interno”, non europeo. Se i vari caronte arrivano a frustare i loro connazionali per buttarli a mare la barbarie è la loro, non europea. E basta con quest’auto-fustigazione che dopo un po’ suona un tantino ipocrita.
    Ci sarebbe da parlarne all’infinito di un mondo intero che dovrebbe cambiare mentalità visto il punto a cui è arrivato – e più in basso di così mi resta difficile perfino immaginarlo, nonostante ci sia chi dica che questo ancora è niente…e siamo ancora all’inizio – . Possiamo discuterne all’infinito perchè, per l’appunto, il problema è a monte.
    Ma intanto non resta che chiamare le cose con il loro nome, e riconoscere che tanta barbarie in certi continenti è completamente irrisolta altrettanto “a monte”, e ad ognuno le proprie…di responsabilità.

    Posted by Twiggy (la rivoluzione estetica) | 4 October 2013, 21:11
  7. Prendo da facebook:

    Il colonialismo, per come ce lo ha consegnato la storia, non e’ mai stato un fenomeno socio-politico che ha portato vantaggi ai popoli colonizzati…costruire ferrovie strade ed infrastrutture (dove questo e’ avvenuto….) non ripaga mai abbastanza la violenza e lo sfruttamento sistematico delle risorse naturali e umane delle colonie, che nell’ottica imperialista nascono espressamente secondo la logica dello sfruttamento. Ancora oggi l’africa e’ terra di conquista di europei, americani e soprattutto cinesi, che stanno razziando le risorse naturali ed energetiche di un intero continente. Nessuno deve dimenticarsi che le nostre auto vanno avanti a benzina che l’eni, in buona compagnia di altri colossi energetici, va a pescare sul delta del niger, avvelenando depauperando e sfruttando secondo la piu classica logica colonialista…e davanti a uno scempio del genere sai che cazzo gliene frega a quei poveracci delle strade che eni costruisce per meglio accaparrarsi il loro petrolio? Ogni volta che accendiamo una macchina, o una lampadina, ci rendiamo complici, neanche troppo inconsapevoli, della miseria e sfruttamento di miliardi di altri esseri umani che pagano sulla loro pelle il nostro benessere. La disperazione e le guerre che li spingono in mare sono il risultato dell’assetto geopolitico che ognuno di noi tollera e di cui e’ complice silenzioso. Giusto il discorso di creare condizioni di vita umanamente accettabili per loro a casa loro, cosi da non doverli costringere a venire a sporcarci in casa nostra…ma farlo significherebbe cessare le politiche imperialiste che invece continuiamo a perpetrare….e voglio vedere quanti di noi sarebbero disposti a pagare la benzina 4 euro al litro…e voglio vedere quanto reggerebbe il nostro sistema economico occidentale senza piu la disponibilita’ di materie prime e risorse da razziare impunemente…le migrazioni di questi disperati ricadono tutte sulla nostra coscienza, e tocca a noi farcene carico, con la speranza che l’opinione pubblica prenda coscienza dell’insostenibilita’ di un modello socio economico come questo e ne abbracci uno piu’ equo e sostenibile…

    E sono d’accordo.

    Posted by Twiggy (la rivoluzione estetica) | 5 October 2013, 08:36
  8. Riprendo sempre da facebook:

    Mio padre era in Eritrea e non ha massacrato nessuno. Anzi, ha aiutato tanti poveracci a vivere meglio dividendo il suo rancio e tanti italiani hanno adottato bambini eritrei e se li sono portati in Italia. Vedi, ognuno ha i suoi vissuti.

    Certo che la miseria giustifica i mezzzi, ma io sono convinta che le lotte si devono sostenere nelle proprie terre, e vorrei dire che, accanto ai poveracci esistono pure i malviventi che, oltre le multinazionali, stanno facendo una guerra tra poveri. Forse ci vorranno anni, ma io sono convinta che la loro terra se la devono gestire loro,magari con il nostro aiuto, come stanno facendo molte associazioni, anche vicine a me, dove persone splendide si sono ammalate di malaria, ma non desistono nella lotta contro la miseria. Hanno insegnato a creare pozzi, a seminare, ad irrigare eccE poi scusa se ce li portiamo tutti nel nostro continente….come ci ridurremmo? Cosa facciamo? Svuotiamo l’Africa? Ma per favore!

    E capisco anche questo…

    Posted by Twiggy (la rivoluzione estetica) | 5 October 2013, 08:38
  9. e poi prosegue, tutti commenti e conversazioni alte che condivido…ma mi rendo conto che non posso riportare tutto facebook qua sopra.
    insomma io le risposte non le ho. taccio e mi ritiro nel solito angolo nella sfiducia e un grande senso di magone…e impotenza completa.

    Posted by Twiggy (la rivoluzione estetica) | 5 October 2013, 08:43
  10. L’ha ribloggato su carlenrico.

    Posted by carlenrico | 5 October 2013, 16:14

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