Ci sono luoghi che restano dentro. E persone che abitano quei luoghi. Significa rivedersi lì, con loro, tra sudore, giochi per esorcizzare la paura, corse e attese, bombe e spaghetti, ricordi e fughe. Visioni che diventano familiari così che una notizia che arriva da certi fronti per chi c’è stato non è mai asettica, ma ti coinvolge emotivamente anche se ormai sei lontano e hai un’altra vita e altri dolori. Un centinaio di morti a Kabul, 33 a Bengasi. Il pensiero corre a Shafiq e ad Hakim. Il passato che ritorna come se non fosse mai passato.
Queste continue stragi ci portano indietro nel tempo … immagino quanti ricordi in te
I luoghi dell’anima non passano mai: restano vivi nell’infinito presente. Nell’abbraccio a Shafiq c’è tutto il dolore e la vicinanza di chiunque abbia un cuore. Una preghiera per lui e per tutta questa meravigliosa terra martoriata.
Ma quanta “ricchezza” hai dentro……